
Costruire il futuro
Quando scegliamo di allontanarci da un’educazione tradizionale basata sul controllo, obbedienza, punizioni, premi, minacce, sul “si fa così perché l’ho deciso io”, a favore di un’educazione che ha come presupposti il rispetto, l’empatia, la collaborazione, dobbiamo mettere in conto che nessun seme piantato oggi può dare frutti il giorno successivo.
Servirà tempo, pazienza, costanza, fiducia nelle vostre capacità e nei vostri bimbi.
Ci sarà bisogno di intenzionalità e di aver chiaro qual è il motivo grande che ci spinge a optare per una strada in salita, quando potremmo muoverci per un sentiero apparentemente pianeggiante.
Quali obiettivi a lungo termine avete per i vostri figli?
Pensateli adulti, non più bambini: che persone sperate possano diventare?
Che qualità vi augurate sviluppino e portino con sè, crescendo?
Questo, per me, è il punto di partenza, la casella numero 0
Persone obbedienti che faticano a far presente il proprio punto di vista?
O, viceversa, persone che impongono la propria visione e non lasciano spazio all’altro?
Persone che, quando le cose non vengono fatte come vorrebbero, fanno leva su sensi di colpa? Persone che non riescono a mettersi nei panni degli altri e ad empatizzare con chi gli sta di fronte? Adulti che, per sapere di valere, han costante bisogno di approvazione?
Penso che ogni mamma e papà sogni di aiutare il proprio bimbo a diventare un adulto consapevole di chi è e di cosa vuole, capace di difendere i propri diritti e quello degli altri, di prendersi la responsabilità delle proprie parole, di chiedere scusa, di stare nel disaccordo con rispetto, senza rinunciare a far presente il proprio punto di vista. Immagino che ognuno di noi sogni di regalare al mondo adulti indipendenti, in grado di costruire relazioni sane e profonde con gli altri, basate sul rispetto e mai sulla paura.
Ecco che, se ambiamo a questo, da questo dobbiamo partire, offrendolo quotidianamente ai nostri bambini, con l’esempio.
“Ciò che siamo insegna ai bambini molto più di ciò che diciamo, ecco perché bisognerebbe essere ciò che vogliamo che i nostri bambini diventino.”
L'obiettivo è diventare il genitore perfetto che sa sempre cosa dire, cosa fare, che non si arrabbia e non sbaglia mai?
No, questo è un ideale irrealistico, il nostro obiettivo è capire come accompagnare con responsabilità e coscienza la crescita dei nostri bambini.
Ci sono garanzie che, così facendo, i nostri figli crescano come “ci aspettiamo”?
La risposta è no: l’educazione non è un calcolo matematico con un risultato certo, ci son variabili che non sono, fortunatamente, sotto il nostro controllo.
Genitorialità è, anzitutto, un atto di fiducia.